Quando ancora abitava a Sant’Angelo e arrivava qualche telefonata di richiesta bisognava fare quattro chilometri a piedi per raggiungere il posto pubblico di Gatteo. Per raggiungere le sale da ballo ci si muoveva in bicicletta, poi si aggiunge il calesse per il coporchestra e gli strumenti, nel 1936 arriva la Fiat Ballila, nel 1946 la Lancia Landa, nel 1955 la Opel 1700 con rimorchietto, a cui seguiranno nel ’65 la Mercedes con roulottina e nel 1970 il superaccessoriato pullman corriera, primo di una serie delle case viaggianti delle orchestre da quegli anni in avanti. Una volta, ricorda sempre l’amico Giovanni Fantini, al ritorno da un veglione alle otto di mattina, sentendo lungo la strada la gente dare in richiami ed esclamazioni, si accorgono di aver perso per strada tutti gli strumenti caricati sul rimorchietto: “Per fortuna, siccome sul carretto c’era scritto Orchestra Casadei, uno aveva raccolto una chitarra, l’altro il violino, l’altro la fisarmonica e così via… E vedendoci tornare, uno dopo l’altro ci hanno fatto segno e ce li hanno ridati. Abbiamo recuperato tutto, qualche astuccio rotto…” (17).
Sono gli anni di Romagna mia.
Qualche giorno dopo l’incisione in cui la canzone, entrata in repertorio, veniva proposta nelle serate, cominciò a dire: “Lo sai che ieri sera abbiamo suonato Romagna mia e ce l’hanno fatta fare due volte?”, “Lo sai che ieri sera ce l’hanno fatta fare addirittura tre volte?” e poi la cantano tutti, subito ci seguono quando la intona il cantante, cantano e ballano Romagna mia”. Andava a Forlì, veniva a casa: “Ma lo sai che quell’orchestra mi ha chiesto lo spartito di Romagna mia?”. Venne a casa un giorno che era il più felice del mondo: “Ma lo sai che i maestri Ely Neri e Silvano Prati – che erano due orchestre concorrenti perché facevano un po’ più di moderno, mio padre era più tradizionale – ma lo sai che mi hanno chiesto gli spartiti di Romagna mia che la vogliono inserire nel loro programma?”. Lì fu il massimo (18).
Negli anni Settanta, solo in Romagna, saranno attive 400 orchestre di liscio, undici si chiameranno Casadei.
Note
1. Secondo Casadei, Diario ms., 1971
2. Grazia Bravetti Magnoni, Sant’Angelo di Gatteo: terra di orchestrali e suonatori, ma una volta…, in “Romagna Mia”, 26.5.1992
3. Uber Dondin, Supplemento a “Il resto del Carlino”, 25.5.1975
4. Ibidem
5. Secondo Casadei, Diario, cit.
6. Ibidem
7. Alberto Casadei, Origini storiche del cinema in Romagna, Acquaviva, Tre Penne Edizioni, 2013, pp. 132 – 133
8. Secondo Casadei, Diario, cit.
9. Dante Arfelli, La quinta generazione, Milano, Rizzoli, 1951, p. 39
10. Cfr. Alberto Casadei, op. cit. pp. 166 – 168
11. Id., p. 190
12. Id., p. 191
13. Intervista a Riccarda Casadei, Savignano sul Rubicone, 23 aprile 2014
14. Ibidem
15. Leandro Castellani, op. cit., p. 116
16. Ibidem
17. Id., p. 118
18. Intervista a Riccarda Casadei, cit.